Letteratura







Un particolare e strano ricordo su Eco, riguardo al libro in "nome della rosa". Caso unico l'ho iniziato a leggerlo diverse volte senza andare avanti più di tanto. Non riuscivo a farlo decollare. Ed era strano, visto che leggevo articoli, saggi e la mitica bustina di Minerva sull'Espresso. Poi a forza di insistere sono partito e nel giro di un paio di giorni lo finito tutto. E alla fine rimpiangevo di averlo finito, volevo continuare a leggere, andare avanti nella storia. Mi mancava la storia. E quando ha spiegato i successi dei film alla James Bond, ho capito perché mi piacciono e senza vergognarmene. Come leggere anche i fumetti. Come mi manca l'autore. Una persona onesta nei pensieri e nell'intellettualità. Sempre presente e lucido su tutti gli argomenti: sociali, politici e culturali. Il mondo culturale è più povero adesso.                                                 Addio e grazie.
P.S.
Cara Rai come mai per onorare e ricordare uno SCRITTORE si è trasmesso un film tratto da una sua opera? Se era il regista lo ricordavate intervistando uno qualsiasi della troupe? Non era meglio mandare le sue parole, i suoi pensieri, la sua conoscenza, i suoi libri? 


Lo scrittore svedese ci ha lasciato il 5 ottobre 2015 e con lui anche il suo personaggio più famoso, il commissario Kurt Wallander. I suoi romanzi ci hanno fatto conoscere meglio la Svezia che come ogni Paese del mondo non è proprio un paradiso terrestre. Nè brutto nè bello, più vivibile di altri. Senz'altro terra di romanzi gialli visto i tanti autori sia uomini che donne. Quelli di Wallander più che gialli li definirei dei noir nordici dato che il protagonista è sempre impegnato tra delusioni familiari, colleghi arrivisti, politiche contrarie e se non investigasse chissà dove andrebbe a finire. Nordici perché sono impregnati della filosofia del nord, con i suoi freddi e la solitudine di rapporti. Da leggere e scoprire anche i libri che non hanno per protagonista il commissario.


Il 27 luglio 2015 ci ha lasciato un grande scrittore, un severo intellettuale e intransigente polemico. A sua futura memoria libri, editoriali, articoli e interviste. Un lascito ereditario di notevole valore socio culturale. Ha vinto innumerevoli premi ed era stato candidato al Nobel per l'anno 2015. Nei suoi libri si parla della gente e della terra che lo ha ospitato nella sua vita e se tutti ricordano "La chimera", meraviglioso libro, forse per la vittoria allo Strega provate a leggere "Cuore di pietra ". Un libro sulla costruzione di una casa signorile da parte di un architetto megalomane e degli abitanti che si susseguirono nell'abitazione. Oggi la si può vedere sulla collina della città ai piedi della cattedrale, anch'essa eseguita dal megalomane. E come non ricordare la polemica sul monumento alla zanzara, che fece fare sul rio, in un ambiente dove solo sentire parlare di zanzare ci viene il prurito.  Un ministro tempo fa disse che con la cultura non si mangia e può essere anche vero visto che chi deve emettere leggi non ne in grado, mi dice questo ministro come mai se muore uno scrittore, un poeta, un pittore, un artista ci sentiamo più soli ed estraniati dalla vita quotidiana? Senz'altro non si mangia, ne sanno qualcosa gli artisti, gli intellettuali e specialmente gli scrittori, che devono fare anche altri mestieri per andare avanti, e  a noi che ci culliamo nelle loro opere e spendiamo per usufruirne.
Bando alle polemiche e onoriamo uno scrittore che con le sue opere ha saputo raccontare una terra e la sua gente. Un saluto e un arrivederci nei suoi libri.


   Autore cult degli anni settanta, forse per i libri in edizione economica (allora una novità e una pacchia per noi giovani) e forse per parlare di cose drammatiche con una verve diversa dalla serietà di molti autori di allora. Con l'invenzione semivera di un gruppo di soldati, rimasti nell'immaginario letterario, e di storie tra la verità storica e l'invenzione letteraria. Una fra tutti sembra che Parigi sia stata salvata da quel gruppo di soldati "Maledetti da Dio". Storie che riguardano tutti i fronti meno quello africano dove l'autore non c'è mai stato. E l'autore? Pseudomino o vero soldato? Senz'altro uno scrittore. 



Elenco dei 100 libri di fantascienza da leggere
Su molti titoli sono d'accordo, su altri solo per ricordo se oggi molto obsoleti e alcuni, diciamolo, sono brutti. In ogni caso per gli appassionati vale la pena di leggerli. Naturalmente la lista è stata trovata nel web e se qualcuno ne ha fatta un'altra ben venga. Anche su altri generi di lettura.

Libri letti nel 2014 (n°100)
Una lista per curiosi, dato che per i lettori abituali le scelte sono già fatte ma per gli altri può essere un indicazione. Dai titoli si capisce che sono letture poco impegnative, anche se ci sono titoli importanti. Di solito non seguo le "mode" ma la curiosità e i gusti. Più la prima che la seconda.
I dieci libri di quest'anno sono stati scelti per varie ragioni che vanno al di sopra del valore dell'opera. Ho applicato nel scegliere emozioni che vegono da lontano, ricordi svanite in bancarelle polverose e il rendere onore ad autori dimenticati. Come il caso dello scrittore Renato Olivieri un pò dimenticato e invece da scoprire. Una riscoperta, solo sul web purtroppo, di un romanzo di fantascienza strano ma intrigante, l'autore era Karel Capek. Per gli appassionati da scoprirlo. Altro ricordo, questa volta a un sceneggiato rai degli anni settanta: Uova fatali. Libro e sceneggiato da vedere e gustare nonostante o forse per quello di un ingenuità di base. Ho reso anche un omaggio a Lèo Malet e al suo personaggio Nestor Burma, un eroe da noir con pregi e difetti. Da riscoprire. Il libro di Tom Rob Smith l' ho scelto per la meravigliosa trilogia dell'investigatore russo Leo Demidov e dell'ambiente in cui si muove, molto verosimile. Da leggere tutte e tre le opere. Un grazie a Will Eisner per aver contribuito a far si che il graphic novel emergesse come complice della letteratura alta. Un autore, Maurizio De Giovanni, scoperto negli ultimi anni ma che mi attirato subito nella sua Napoli e dentro i suoi personaggi. Da mettere vicino ai grandi del giallo e del noir. Altra scoperta recente l'autrice, origini italiane, Ben Pastor che ha inventato un personaggio fantastico: il poliziotto ufficiale della seconda guerra mondiale il tedesco Martin Bora. Le indagini si svolgono durante il conflitto con le conseguenze del caso. Un altro giallo letto è quello di Gianni Mura che più che la vicenda si ricorda per le mangiate nei vari ristoranti lungo il tour de France. Per ultimo ho scelto Ubaldo Bertoli e i racconti, veri, della compagnia "La quarantasettesima". Storie di resistenza e di uomini cresciuti in fretta e buttati in una guerra interna dura da dimenticare e specialmente da relegare nel giusto contesto.
Ecco i titoli:
Ambrosio indaga – Renato Olivieri;
R.U.R. Rossum's Universal Robots – Karel Capec;
Uova fatali – Michail Bulgakov;
Un ricatto di troppo – Lèo Malet;
Agent 6 – Tom Rob Smith;
L'arte di Will Eisner – Will Eisner;
Il metodo del coccodrillo – Maurizio De Giovanni;
I misteri di Praga – Ben Pastor;
Giallo su giallo – Gianni Mura;
La quarantasettesima – Ubaldo Bertoli.


Libri letti nel 2013 (n°80). Per scegliere i dieci (tassativamente solo dieci) che rappresentassero un campione valido di quello letto ho faticato parecchio (le scelte erano molto di più di dieci). Solo che le regole di ogni gioco sono regole, anche se in qualche caso sono state aggirate, ecco la top ten:

  1. "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza", ex aequo con "Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico". Entrambi di Luis Sepulveda. Già dal numero uno è stata infranta la regola ma le due favole sono complementari e simili e a loro volta diverse. Tolleranza, fraternità, solidarietà, riflessione, altruismo e senz'altro saggezza questi sono gli ingredienti di queste storie che sembrano per bambini ma lo sono più per adulti. Se ci riflette forse tutte le favole sono per i cosiddetti adulti e se quando le si leggono, giusta punizione per la nostra arroganza, ai propri figli non ci sentiamo imbarazzati allora non abbiamo capito nulla. La favola è lo specchio e riflessi ci siamo noi nella nostra ignoranza, intesa come distacco dalle cose vere. Perciò oltre ai romanzi, saggi, poemi e quant'altro leggiamo, oltre che ai bambini anche a noi, le favole. Forse a pensarci lo facciamo già, o se no spiegate il successo delle saghe da Harry Potter e ai vampiri per passare ai romanzi gialli con lo stesso protagonista. Il problema è che considerandoli romanzi ed evasione non ci soffermiamo sulla reale potenza della parola scritta. Aggiungo alle due favole di Sepulveda anche quella di Mauro Corona "La casa dei sette ponti" per completare la diversità, spero decaduta, tra favola per bimbi e per adulti. Lo so altra regola infranta e se si va avanti di questo passo non saranno certamente dieci libri ma di più. In fondo le regole esistono per aggirale se a fin di bene e in buonafede.
  2. "Tex Willer: il romanzo della mia vita" di Mauro Boselli. Non certo un capolavoro o di una importanza colossale ma per uno della mia generazione venuta su a fumetti, un unione tra le immagini, come i film che si andava a vedere al cine parrocchiale, e la lettura di libri che a quell'epoca erano rari nelle case di operai e contadini era il plus ultra. Naturalmente Tex era l'idolo sia dei genitori che dei figli e non c'erano disparità come per esempio nel calcio dove ognuno tifava per squadre diverse. Poi sono arrivati i primi libri economici e i fumetti sono passati in secondo piano come i cine parrocchiali soppiantati dai cineforum, che senz'altro in ambito della parrocchia non avrebbe potuto trasmettere certo cinema. In ricordo di quella stagione dove ci siamo formati e, forse, evoluti, un posto nella top ten ci sta. Poi per finire e veramente il riassunto di quei fumetti letti da noi e non sfigura di certo senza immagini. Anzi. Se volete leggere dei fumetti vi consiglio "L'eternauta" di Héctor Oesterheld e “Persepolis” di Marjane Satrapi e recuperato quello che trovato di Gipi, un autore italiano di fumetti veramente bravo.
  3. "Mosca al naso per Sanà (il commissario Sanatonio)" di Frederic Dard. Ditemi, mi rivolgo a quelli della mia generazione, chi non si ricorda delle inchieste del commissario Sanantonio? Irriverente, cialtrone, coraggioso, con la parlantina sciolta e volgare e stravolge anche il parlato scritto inserendo frasi e concetti senza tenere conto di verbi e forme lessicali. Anche l'autore era ignoto, sulla copertina veniva solo riportato il titolo come a testimoniare che era Sanà in persona a scrivere. Un successo che poi svanì nell'oblio. Non so dire perché o per come e quando, so che all'improvviso lo perso nella memoria di altre letture e interessi. Per fortuna che ultimamente ci sono le ristampe sia cartaceo che in ebook.
  4. "Il commissario" di Sven Hassel. Altro scrittore di quell'epoca d'oro che erano gli anni 60/70. Altro autore misterioso che molti pensano sia uno svedese che ha combattuto veramente e che è morto qualche anno fa. Ha scritto 14 libri, tutti letti, di cui "il commissario" è l'ultimo e parlano tutti di guerra, la seconda guerra mondiale vista da un plotone strano e variegato di tedeschi. Disertori, assassini, ladri, fanatici e di diverse nazionalità. A leggerli tutti si trovano tante incongruenze, illogicità e salti temporali strani . Però si fanno leggere e divertono anche, nelle pause tra un conflitto e l'altro. Di quest'autore si trovano i romanzi nei mercatini tranne per i primi della serie che ogni tanto campeggiano in qualche libreria.
  5. "Gli alunni del sole" di Giuseppe Marotta. Libro sui miti, quelli veri della Grecia, e sulla vita di ogni giorno in una grande città, Napoli, nel dopoguerra. Filosofia di vita spicciola ma intrinseca in un mondo che vuole sopravvivere nonostante la povertà e l'ignoranza, intesa come non sapere. Chi racconta è un bidello, di quelli che hanno avuto il posto per vie traverse, come si usava e si usa in meridione, che ogni pomeriggio raccoglie dei giovani e narrando le gesta di Giove, Ercole, Atena e similari gli infonde anche una visione della vita diversa da come la conoscono. Un libro da leggere e che purtroppo si trova solo nelle bancarelle di libri usati. Ogni anno escono centinaia di titoli, che nessuno legge non per mancanza di tempo o di possibilità economica ma perché inutili e ripetivi, dico io ma perché non ristampiamo certi autori e riabituiamo la gente a leggere. Poi se si considera i diritti d'autore scaduti ci sarebbe anche un risparmio economico.
  6. "La banda Sacco" e " La strage dimenticata" di Andrea Camilleri. Cosa dire, ho letto tutti i commissario Moltabano e quasi tutte le opere del grande scrittore. Dico solo che fermarsi solo a quelli famosi e una costrizione non idonea e fallace dell'artista. Per carità i Montalbano vanno letti... ma non fermiamoci lì. La verve ironica e pungente c'è sempre in tutte le opere.
  7. "Milioni di milioni" di Marco Malvaldi. Autore da seguire con interesse, come Camilleri nei suoi romanzi mette in mostra quella sicilianità, che tutti vorremmo vedere e avere, nei suoi ci mette quella toscanità ilare e cinica, sfrontata e seria, ridanciana e piagnucolosa, vera e falsa. Sarà per questo che pubblica per Sellerio?
  8. "La donna dei fiori di carta" Di Donato Carrisi. Dell'autore avevo letto i primi libri, noir foschi ma belli e quando ho letto questo mi sono trovato spaesato ma contento. Lo credevo un noir, forse lo è per quell'intrecciare delle passioni umane e di ricordi. Una scoperta e una riconferma.
  9. "Buio" e "I bastardi di Pizzofalcone" di Maurizio De Giovanni. Autore scoperto da poco, grazie a una trasmissione di RaiTre che seguo quasi sempre, con una scrittura molto particolare e accattivante. Visto il successo le case editrice ne stanno stampando tutte le opere. Da leggere anche per conoscere meglio la città di Napoli, ai giorni nostri come i due titoli citati oppure negli anni trenta con la serie del commissario Ricciardi.
  10. "Il desiderio di essere come TUTTI" di Francesco Piccolo. Un saggio interessante per capire il nostro passato più vicino, gli anni che vanno dai 60 ai 90. Il periodo della mia generazione, sempre in bilico tra rivoluzioni, non sempre a parole, così care a noi, ma anche con atti concreti, sbagliando più delle volte, più nelle forme che nelle intenzioni. Pianti e rimpianti in una biografia che è di tutti noi che abbiamo vissuto in un momento dove tutto era possibile e alla fine tutto rimase come prima. Da leggere anche per capire certi meccanismi, allora sembravano naturali invece erano costruiti sulle emozioni, che hanno influenzato e determinato le scelte, sbagliate e non. 
                                       


Sono arrivati, i libri che costano meno di un caffè. Si trovano anche nei supermercati. Dai titoli si capisce che la collana può soddisfare diversi tipi di lettori. Buona lettura e speriamo che altre case editrici seguano l'esempio, per lo meno per quei titoli fuori commercio. 











Per la prima volta nella sua lunga carriera Tex Willer decide di raccontarsi in prima persona. E lo fa non con un fumetto ma con un'autobiografia vera e propria. In questo inedito e intenso racconto Tex svela le sue origini, le storie dei suoi pards, l'incontro con il burbero Kit Carson, con il fiero navajo Tiger Jack e la nascita del figlio Kit dopo il matrimonio con Lilyth, figlia del capo Freccia Rossa. É narra gli avvenimenti che, nel lontano passato, lo hanno a lungo bollato con il marchio del fuorilegge, di come, benché texano, abbia combattuto la Guerra Civile con il Nord e della lotta per la libertà del Messico a fianco dell'amico Montales. Tex si scontra con banditi, proprietari terrieri senza scrupoli, politicanti corrotti, militari ambiziosi, indiani in rivolta, è un difensore dei deboli e degli oppressi, è sempre stato fortemente antirazzista e amico dei pellerossa. Per gli indiani Navajo è Aquila della Notte, saggio capo bianco e fratello di ogni uomo rosso. Per i bianchi è l'agente indiano della Riserva Navajo e un ranger dalla mira infallibile. Per i fuorilegge che hanno la sventura di incrociare la sua Colt è l'incubo peggiore. Secondo romanzo in prosa dopo "Il massacro di Goldena" di G.L. Bonelli. Trasportato in seguito in forma di fumetto.

           




                                         Un Quarto Stato a difesa della cultura e civiltà



                                                              


ED E’ SUBITO SERA

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera



Salvatore Quasimodo


                                                         




L'inventario è pronto

L'inventario è pronto
Confido in me fin dall'inizio -                                            
Per chi non ha niente, non è che costi molto;
ad ogni modo non più che all'animale, che se ne va
per sempre. Pur avendo paura
ho retto al mio posto - sono nato
mi sono messo insieme e mi sono distinto.
Ho anche pagato, secondo il dovuto
e a chi mi ha datisgrato, l'ho ripagato con l'amore.
Se donna si è intrattenuta con me per darmi a intendere
davvero io l'ho creduta - e si contenti!
Ho lucidato navi, ho impanato la gramigna,
tra signori intelligenti ho fatto il finto tonto.
Ho smerciato semi di girasole, pane, libri
giornali, versi - quel che al momento era più facile.
Non in lotte trionfali, nè col cappio al collo
avrò fine in un letto, come spero a volte.
Come che sia, ormai l'inventario è pronto,
Ho vissuto - e di ciò sono morti altri.

Attila Jozsef - (Budapest 1905 -Balatonszarszo 1937)




Stanchezza !!!

Stancare l'animo interiore,
come il respiro nato
sulla cima della salita,
pensando che la discesa
oltre lo sguardo sarà lieve,
come il rotolare di un sasso
lanciato a pelo d'acqua.

(Mister Nove)



                                                                 Caravaggio (Michelangelo Merisi)
Vita e opere di Caravaggio
                                                              
  IL preferito... in assoluto



   Tasselli di realtà                                      Certe piccole storie                                                                      


                         

     
     Sono solo racconti                                                    Sono solo vignette